Le migliori cime e i nodi adatti per il rimorchio del tender

Le migliori cime e i nodi adatti per il rimorchio del tender

Cime e nodi adatti per il trasporto del rimorchio a tender

La soluzione migliore per il tender a rimorchio è la cima tripla

Capita spesso di utilizzare un tender a rimorchio in barca. Esso rappresenta sicuramente una comodità, ma è necessario seguire determinate condizioni. Innanzitutto è opportuno che il tender venga utilizzato solo nei casi di tempo sereno senza alcuna possibilità di precipitazioni o temporali, questo perché la pioggia può riempire il tender e provocarne il ribaltamento. In secondo luogo è bene che il tender venga rimorchiato solo per un breve tragitto e in ogni caso evitando che alla sua poppa venga attaccato il fuoribordo. Ciò sempre per prevenire problematiche originate dal possibile maltempo. Importante anche la cima per il rimorchio e come la si utilizza. È frequente vedere il rimorchio di tender con una singola cima ancorata al golfare centrale. In questo modo però si fa sì che la trazione venga esercitata solamente in un punto con conseguente oscillazione del gommone di diversi gradi sia verso sinistra che verso destra. Senza contare il fatto che fare affidamento sulla tenuta di un solo punto di aggancio è estremamente pericoloso, in quanto l’intero peso del tender andrà a gravare in quella zona con conseguente possibile rottura del punto di aggancio. La soluzione migliore è quella di far sì che lo sforzo della trazione venga distribuito su più punti del tender, per la precisione tre: i due laterali vicino ai tubolari e quello centrale.

Tipologie di nodi adatti al rimorchio

I nodi adatti al rimorchio di tender sono sicuramente i nodi di arresto. Essi si effettuano all’estremità dei cavi, in modo tale da evitare che si sfilino da bozzelli o fori. I nodi d’arresto più importanti sono sostanzialmente cinque: nodo semplice, nodo cappuccino, nodo Savoia e nodo francescano. Il nodo semplice costituisce la base per i nodi più articolati. È un nodo sicuro che però ha il difetto di stringersi eccessivamente, in special modo quando è bagnato. Il nodo semplice si esegue introducendo il corrente all’interno dell’occhio, successivamente basta tirare le due estremità per stringere il nodo. Il nodo del cappuccino è un nodo le cui dimensioni sono definite dal numero di giri che il corrente fa attorno al dormiente, prima ovviamente di stringere. Il nodo Savoia o a otto è il nodo di arresto più rilevante, sia perché è facilmente scioglibile sia perché non indebolisce la cima. È un nodo applicabile a qualsiasi tipologia di corda fatta eccezione per le corde elastiche, con cui potrebbero esserci dei problemi. Il nodo del francescano, anche chiamato nodo del frate, è un nodo che deve il suo nome al fatto di venir eseguito dai frati per rendere più pesante la corda che avvolge loro la vita.

Tipologie di cime

La cosa primaria da sapere è che non tutte le cime sono uguali, ciò che le differenzia l’una dall’altra sono i materiali di cui sono composte. Dopo l’abbandono totale della canapa, i materiali più utilizzati per le cime sono: poliestere, nylon, polietilene, polipropilene, fibre aramidiche e dyneema. La cima migliore e più adatta al traino di un tender è sicuramente quella in poliestere, per tutta una serie di motivi. Innanzitutto non risente dall’azione erosiva degli agenti atmosferici. Per non parlare anche della sua ottima resistenza contro solventi, acidi e microorganismi. Con una cima di poliestere bisogna stare attenti alla distinzione ulteriore tra poliestere ad alta e media tenacità. Il primo è costituito da filati di qualità che prima di essere prodotti sono stati ripetutamente testati con prove di sforzo, il secondo invece non è altro che il prodotto di scarto proveniente dalle industrie tessili (in particolare del settore dell’abbigliamento), che rivendono tali rimanenze alle industrie produttrici di trecce e corde. Utilizzare come traino cime in poliestere a media tenacità significa non poter trainare tender di carico elevato e soprattutto avere problemi nel traino, visto che questo tipo di cima tende ad allungarsi. Un’altra cima ottima per il traino è quella in Dyneema, ovvero la fibra più resistente al mondo capace di garantire allungamenti pressoché nulli e carichi di rottura molto elevati.