L’edilizia acrobatica dei lavori in quota

L’edilizia acrobatica dei lavori in quota

La sicurezza per i lavori in quota in edilizia

Quando si parla di un lavoro in quota ci si riferisce a una attività lavorativa che prevede lo svolgimento di una mansione che espone a rischio di caduta il lavoratore, che si trova a più di 2 metri di altezza da un piano stabile a terra. Questa è la definizione che il Testo Unico 81/2008 dà di lavoro in quota o, come viene più comunemente definita, edilizia acrobatica. Com’è facile intuire esistono rischi a cui si va incontro e che devono essere ridotti al minimo attraverso l’utilizzo di strumenti di protezione e imbracature che devono garantire la sicurezza per il lavoratore oltre al rispetto delle vigenti normative in tema.

I lavori in quota

Perché sono cosi richiesti ma cosi rischiosi

Oggi esistono cantieri edili dove il lavoro in quota è utilizzato spesso, specie nei cantieri mobili o temporanei dove però si riscontrano percentuali di incidenti abbastanza preoccupanti. L’incoraggiamento che questo settore sta incontrando all’interno del mercato delle costruzioni può derivare da una tendenza di questi preventivi ad essere più convenienti rispetto ad un lavoro eseguito tradizionalmente. Inoltre un lavoro eseguito in quota o verticalmente garantisce un minore impatto visivo, interessante soprattutto se si parla di lavori presso palazzi storici o residenze importanti, attirando diversi utenti.

Normative

Quali sono le normative vigenti

La normativa di riferimento è il Titolo IV capo II del D.Lgs 81/08 che disciplina le situazioni di sicurezza da mettere in atto non solo nel caso di lavoro in quota, ma in ogni situazione che vede un lavoratore che svolge una mansione a più di 2 metri da terra. Per gli obblighi del datore di lavoro si fa riferimento al Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro in particolare all’articolo 111. Il datore di lavoro deve:

  • dare importanza a misure di protezione del collettivo;
  • Assicurare un’attrezzatura adeguata alle sollecitazioni prevedibile del tipo di lavoro eseguito;
  • Scegliere il sistema di lavoro in quota più idoneo in base al lavoro da svolgere, dislivello e durata dell’impiego;
  • Disporre un lavoro in quota con funi e sedili di sicurezza solo previa valutazione di rischi effettuata con esito positivo e in linea con le caratteristiche del sito ove è ubicato il cantiere;
  • Riconoscere e mettere in atto le misure di sicurezza più idonee attraverso protezioni e sistemi anticaduta;
  • Effettuare lavori in quota solo in condizioni climatiche soddisfacenti.

I rischi

Quali sono i rischi più comuni

Come esposto dal testo unico l’importanza dell’utilizzo di funi e sedili di sicurezza per il lavoro in quota è fondamentale per l’incolumità del lavoratore e di tutti coloro che lo circondando, non a caso il primo comma si riferisce all’importanza collettiva prima e individuale poi del lavoro.
Il rischio di caduta dall’alto è, come già detto, il più frequente ma ad esso sono connessi altri possibili eventi spiacevoli che sono ricondotti all’uso improprio delle misure di sicurezza.
Uno di questi eventi è il cosiddetto effetto pendolo: il lavoro in quota è sottoposto a tutte le oscillazioni di un oggetto appeso, quindi potrebbe urtare facilmente con altre parti dell’impalcatura e provocare danni per sé e per gli altri.
Altra circostanza, più grave, che fa capo al lavoro in quota è riconosciuta come la sindrome da imbraco. Questa situazione vede il lavoratore impossibilitato a muoversi, in seguito a una caduta, perché bloccato nella sua stessa imbracatura.
Tutte queste situazioni espongono l’importanza di lavorare in un ambiente sicuro con punti di ancoraggio studiati con cura, dotato di attrezzature consone, utilizzate in seguito a frequenti corsi di aggiornamento per la sicurezza sul lavoro.

La formazione

I corsi di formazione, fondamentali per la sicurezza

I corsi di formazione servono ad allenare la mente del lavoratore nello stilare misure di sicurezza adeguate, oltre che prevedere e rispondere a situazioni di pericolo personale e collettive. Il DPI (dispositivi di protezione individuale) sono obbligatori per i lavori in quota.

Come stabilito dall’articolo 115 il datore di lavoro è obbligato a mettere a disposizione strumenti di sostegno e protezione quali dispositivi di ancoraggio, cordini, dispositivi retrattili e imbracature. Per la sicurezza dei lavoratori affidati a produttori e imprese certificate. Plam propone le migliori soluzioni per ogni esigenza.