Quando sostituire le cime? Segnali di allarme e consigli

Quando sostituire le cime? Segnali di allarme e consigli

Capire quando sostituire una cima

Quando sostituire le cime? Segnali di allarme e consigli

Durante la navigazione possono accadere numerosi imprevisti poco piacevoli, ma la maggior parte di questi possono essere evitati con attenzione e cura per la propria imbarcazione, e l’usura delle cime è certamente uno degli aspetti più importanti da considerare. Per evitare problematiche o situazioni drastiche, è necessario saper riconoscere prima di salpare quando una cima è usurata, rovinata oppure semplicemente da sostituire, prima che questa ceda improvvisamente danneggiando la barca e chi si trova sulla stessa.
Scotte, drizze e cavi d’ormeggio sono elementi fondamentali per la navigazione, e il loro compito arduo comporta spesso usura dei materiali. Per questo motivo, le cime sono da considerarsi elementi con una durata di vita limitata. Un bravo marinaio non deve solo essere in grado di sostituirle ma anche di riconoscere i segnali di allarme che, spesso, sono invisibili ad un controllo breve e superficiale.

Rimozione delle cime e controllo del diametro

Ovviamente rimuovere tutte le cime è il primo passo fondamentale per controllarne l’usura e l’affidabilità. Il momento perfetto è sicuramente durante la stagione invernale quando, per il freddo, l’imbarcazione è ferma. Si tratta di un lavoro complesso e lungo, poiché ogni barca possiede centinaia di metri di cime, ma è necessario svolgerlo con dovizia. Il primo parametro da verificare nelle cime è il loro diametro: questo deve essere necessariamente costante in tutta la lunghezza della cima. Se un cavo presenta una variazione di sezione – per esempio un assottigliamento oppure un grumo – si potrebbe presupporre un’eccessiva usura della cima oppure un difetto di fabbricazione, o ancora dei danni al nucleo dell’oggetto.

I quattro segnali più evidenti per la sostituzione delle cime

I segnali di usura delle cime si manifestano prevalentemente sotto quattro tipologie di danni.
Innanzitutto abbiamo le abrasioni: una cima che si sta logorando in maniera importante comporterà, sul lungo termine, danni alla sua superficie, esponendo il nucleo interno. Quando il materiale che si trova sulla superficie si erode, in gergo tecnico si parla di “abrasione della cima”. Questo spiacevole fenomeno deriva quasi sempre da un utilizzo prolungato del cavo che, eccessivamente stressato contro attrezzi metallici come lo strozzascotte, si usura pian piano. In corrispondenza delle abrasioni la corda perde sezione e se il danno è eccessivo, il marinaio dovrà valutare se accorciare la cima o sostituirla del tutto.

Un secondo ed importante segnale di usura e di pericolo è lo sfilacciamento della cima, che riguarda soprattutto la sua estremità. Se le estremità delle corde sono impiombate non correttamente, allora queste inizieranno a sfilacciarsi (come una sorta di pennello): il risultato è che, poco alla volta, la corda perderà centimetri di lunghezza utili e dovrà essere tagliata e poi correttamente impiombata.

Il terzo segnale di cui tenere conto quando si fa un check-up delle cime di un’imbarcazione è la fusione delle corde. Scivolando con molta energia su una superficie metallica (spesso ad elevate temperature), le cime vanno incontro ad aumenti locali della temperatura. In gergo tecnico, ci si riferisce alla conseguenza di questo fenomeno con il termine “scotta”: si tratta di una parziale fusione della corda, che si brucia o che si fonde. Questo difetto va assolutamente notato e qualora sia evidente, la corda deve essere sostituita con una nuova, onde evitare rotture improvvise o cedimenti inaspettati.

Infine, il quarto ed ultimo segnale di cui tenere conto quando si controllano le cime sono gli indurimenti. Una cima è realizzata in materiale polimerico, solitamente in poliestere, in nylon oppure in polipropilene. Ne risulta una corda che, nonostante sia in tensione, è morbida al tatto. Talvolta però carichi eccessivi o sforzi troppo elevati deformano permanentemente il materiale, irrigidendolo e rendendolo decisamente più fragile. Ogni cima, a seconda di parametri come materiale e diametro, possiede un carico massimo (indicato dall’azienda produttrice) per evitare indurimenti che, se si verificano, rendono la cima troppo usurata per essere considerata affidabile.

Se è venuto il momento di cambiare le cime della tua barca, scegli la qualità Plam: la nautica è uno dei nostri punti di forza.