Le cosiddette cime d’ormeggio sono delle corde destinate a un utilizzo molto particolare, di conseguenza devono presentare delle caratteristiche tecniche specifiche adatte a questo tipo di impiego.

Ormeggiare in modo impeccabile un’imbarcazione è davvero importantissimo: se non si esegue correttamente tale operazione, infatti, vi è il concreto rischio che vento, onde e correnti danneggino la barca in modo tutt’altro che irrilevante.

Purtroppo non è raro notare degli ormeggi eseguiti in modo approssimativo, magari utilizzando delle cime non adatte all’imbarcazione.

Anzitutto è sicuramente un buon consiglio quello di abbondare in lunghezza nel momento in cui si acquista una cima: in questa maniera infatti si ha la possibilità di provvedere all’ormeggio in modo agevole in condizioni di particolare criticità.

Senza dubbio è una buona regola anche quella di abbondare a livello di diametro, affinché la cima si riveli ben resistente, bisogna tuttavia tenere in considerazione che cime eccessivamente spesse potrebbero causare delle criticità in relazione agli accessori di ormeggio.

Manutenere la cima in modo costante è una regola a cui non bisogna mai sottrarsi, inoltre è molto prudente avere sempre a disposizione una cima di riserva.

Le cime più acquistate sono quelle in poliestere a 3 legnoli, e per quanto riguarda le dimensioni è bene tenere in considerazione le caratteristiche dell’imbarcazione.

Per una barca da 6 metri e da 700 kg di peso, ad esempio, si suggerisce una cima dallo spessore di almeno 8 mm, per una barca da 7 metri lo spessore minimo consigliato è 10 mm, per una barca da 8 metri o da 2.000 kg il diametro minimo dovrebbe essere invece di 12 mm.

E ancora, per una barca da 11 metri con un peso approssimativo di 4.500 kg si rende necessaria una cima da almeno 16 mm di diametro, una barca da 13 metri richiede 18 mm minimi di diametro, una barca da 16 metri necessita di un diametro minimo di 2 cm, i quali divengono 2,4 per una barca lunga 20 metri e con un peso di circa 20.000 kg.